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Vagabondaggi
dietro l’uscio di casa
Dal fiume Senio al Borghetto e ritorno alla 'passerella'
di
Luciano Lucci |
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Alfonsine la capitale del nulla. Quelli che vengono da fuori non possono neppure immaginare quanto il nulla sia eccitante. Ora ci provo io a renderlo eccitante proponendo piccoli itinerari dietro l’uscio di casa: questo è il secondo
(cliccare o toccare sulle foto o sui titoli per saperne di più) |
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Era il pomeriggio di domenica 9 ottobre 2011, e si tenne l'inaugurazione, all'interno del programma della Festa dell'Uva, con una «camminata collettiva». C'erano voluti
diversi anni, ma alla fine la passerella pedonale sul fiume Senio, tanto
desiderata dai cittadini soprattutto anziani e bambini (e loro
genitori), andò in funzione. (cliccare sulle foto o sui titoli per saperne di più) |
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Il cosiddetto ‘Palazzo Fernè’ che si trova ad Alfonsine in via Mameli, proprio di fronte alla passerella in legno che attraversa il fiume Senio, è attualmente (2018) disabitato, e di proprietà degli eredi Pirazzoli, dopo la morte della sig. Iris Pirazzoli che lo abitò fino al 2014. Si tratta di un
palazzo dei primi dell'800 |
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3°- Gli affreschi di casa Gramantieri A cavallo
tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 abitava in quella casa
il signor Gramantieri, con la moglie e cinque belle figliole. La casa funzionava come pensione per gente di passaggio. Ebe ad
esempio conobbe suo marito Preda, perché questi era a pensione
proprio lì. Un
giorno fu ospitato un gruppo di pittori girovaghi che andavano di casa
in casa nei vari paesi della Bassa Romagna a proporre affreschi con
decorazioni e immagini. Il pagamento per alloggio e il mangiare fu
fatto tramite una loro prestazione su un soffitto della casa che
ancora oggi è lì. |
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4°- Caseggiato
In via Mazzini, nel
cosidetto Borghetto, c’è un lungo caseggiato, in gran parte abbandonato fino
al 2015, e poi ristrutturato, che
viene detto ‘la Ca d’Pliché’. Pliché era il soprannome
dei Martini che vi abitarono e che ne sono ancora i proprietari (2018). Essi erano
succeduti alla fine dell’ottocento ai proprietari storici di quell’edificio:
i Lanconelli. |
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Sulla
parete della rampa che costeggia la salita al ponte, dalla parte della vecchia
via Reale (ora via 25 luglio) ci sono
due anelli di ferro lì incastonati. Quegli anelli servivano a legare animali
da soma (cavalli o muli), proprio davanti a una attività economica posta di fronte.
Lì
c'era l'officina del fabbro Dante Casanova, dove fin da
bambino lavorò come apprendista Giuseppe Marini. |
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Il ponte della Reale
sul Senio fu
costruito nel 1832 per mettere in comunicazione i due tronconi della
via Reale e far cessare il passaggio al cosiddetto Guado di
Ravenna. |
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7°- Il Palazzo
della Marchesa Quella casa era chiamata da tutti l” |
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8°- L'osteria dei Sabbioni: e zircul (poi osteria ‘Macondo’) I
'sabbioni' (i Sabiù) è una delle zone più vecchie di Alfonsine. Qui
è sempre esistita un'osteria detta 'e zircul' dove si beveva vino e
si giocava a bocce. E
zircul (il circolo) era di un gruppo di soci che si autogestivano: dalla
metà degli anni '70 fino al 1985 i baristi furono Egisto Moretti e da Zita Leoni,
genitori di Andrea.
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9°- Casa
Gagliardi
Alla
fine ‘800 la casa era di Romano Gagliardi sposato ad Andrea
Bagnari. Il loro figlio Luigi (Cassiere Credito Romagnolo detto Gigì dl'Indrea)
sposò Angela Nuvoli (Angiulina de Tintòr). Il
figlio di questi Romano Gagliardi, studente universitario di 26 anni,
conobbe a Bologna la sua futura sposa, Flora di 20 anni. studentessa in
farmacia e la sposò. |
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