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- L'"Aurora" periodico
anarchico ravennate
Maggio-Luglio 1904, inchiesta in 8 puntate a firma Fabio Minimo
(Giuseppe Melandri):
"I reclusori militare e le compagnie di
disciplina"
"Volontà" foglio
rivoluzionario di Malatesta
Nel 1914 riprende gli articoli di Giuseppe Melandri già pubblicati
sull'Aurora".
12 giugno 1914 suppl. al n° 23 "La
rivoluzione in Italia. La caduta della monarchia sabauda"
Errico Malatesta scrive che la monarchia è caduta.
20 giugno 1914 "E ora?" di Errico Malatesta. Qui il
Malatesta esprime la convinzione che la Settimana Rossa avesse avuto un
carattere apertamente politico, e che, quantunque il fine non fosse
stato raggiunto, essa costituisse prova della maturità rivoluzionaria
del proletariato italiano, frenata soltanto dall'ignavia dela CGDL
- "Il Lamone" 21
giugno 1914, settimanale repubblicano di Faenza " "Cosa
sono mai le violenze che tanto vi spaventano e che tanto orrore vi
destano, di fronte alla somma di violenze che voi, tutto il giorno,
tutto l'anno, perpetrate sulla pelle della povera gente, che uccidete o
fate uccidere, o che depredate colle vostre leggi?"
- "Utopia" [Milano]
nn. 9-10, 15-31 luglio 1914 "La settimana rossa" di
Mussolini. Qui il futuro duce a mente fredda, almeno in parte rivede il
proprio giudizio, affermando che l'ordine di cessazione dello sciopero
era stato sì un errore, ma non tale da potersi definire un tradimento.
- Il Pensiero Romagnolo
settimanale del partito Repubblicano di Forlì dal 1894.
13 giugno 1914 "Il popolo italiano insorge contro la monarchia.
La Romagna sulla breccia come un sol uomo"
- "Corriere
di Romagna" (Ravenna) 8-9 "La festa dello
Statuto" 12-13 giugno 1914.
Unico quotidiano
ravennate del periodo (vicino alla destra salandrina; ne era ispiratore
politico il senatore Luigi Rava all'epoca Ministro delle Finanze.
Sebbene chiaramente di parte le sue cronache sono una fonte preziosa per
la ricostruzione delle vicende della settimana rossa.
Un articolo dal
Corriere di Romagna-Ravenna del 13-14 giugno 1914
Era
questo il giornale dei conservatori nazionalisti
Cronaca dell'arresto
del generale Agliardi e dei sei ufficiali a Villa Savio
(un click o un tocco sull'immagine per avere un ingrandimento)
12-13 giugno 1914 Pubblicazione del comunicato della CGDL
della cessazione dello sciopero: "...
Lo scopo per cui ci eravamo mossi è raggiunto; raggiunto non è invece lo
scopo ideale che inspira (sic) tutto il nostro
movimento. Un comitato unitario rappresentante tutte le forze sovversive
organizzerà e svilupperà le nostre azione avvenire. Ora torniamo tutti
al lavoro, alle case, lieti del dovere compiuto, orgogliosi della minaccia
che ci arde nel cuore. Dalla mezzanotte d'oggi - anche per disposizione
delle organizzazioni centrali solo stasera ricevute - lo sciopero è
sospeso!"
15-16 giugno 1914 "Solenni funerali del commissario
Miniagio" . "Le direttissime dell'agitazione al nostro
Tribunale" dove si parla dei primi processi a Ravenna.
22-23 giugno 1914 "Le lepri... di S.
Marino" . Il giornale dei nazionalisti ironizza a proposito
della fuga di Bianchi:" I tribuni della Romagna Socialista, che
tuonavano dalle piazze nei giorni della rivolta, si sono prontamente
dileguati e aspettano forse dal loro prudente rifugio l'ora di
ricomparire in veste di martiri"
8-9 luglio 1914
"Echi della settimana rossa. Né Dio, né padrone!" di
Antonio Beltramelli
14-15 luglio 1914 "Arresti a Fusignano"
31 luglio - 1 Agosto 1914 "Il nuovo prefetto di
Ravenna" . Focaccetti, prefetto di Ravenna, pagò cara la
leggerezza con cui aveva lasciato partire il generale Agliardi. Fu
silurato anche per le dure critiche mosse al suo operato dagli
ambienti conservatori, e in particolare dall'Agraria, che non aveva mai
perdonato al rappresentante del Governo un'eccessiva condiscendenza nei
riguardi delle cooperative socialiste. Il Focaccetti era un prefetto
giolittiano e a detta degli agrari si era dimostrato un debole,
lasciando campo libero alle sfrenatezze degli scioperanti.
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I manifesti 13-14
giugno 1914, riprodotti in "La settimana rossa a
Ravenna" di Aldo Randi 1966 (?) Tip. Ravegnana. "L'Idea
Nazionale" [Roma] 31 luglio 1914 "Ravenna"
Manifesto del gruppo ravennate "l'Associazione nazionalista
italiana": "Una sola è la bandiera: il Tricolore
che fu dei Padri, eroi e martiri; una sola è la fede: quella della Nazione;
uno solo è il metodo: la disciplina nella libertà. Al di là vi
è il caos, la rovina, la morte della Patria e della civiltà. L'Italia
non si arresta sulla via dei suoi grandi fati, col suo popolo ancora
innumerevolmente sano ed i suoi soldati ammirevolmente forti. Viva
l'Italia!"
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"La Fiamma
Socialista" [Lugo] 14 giugno 1914 "Lo sciopero a
Lugo" sottolinea con soddisfazione l'andamento pacifico
dello sciopero a Lugo. Era l'organo socialista del lughese, ad indirizzo
moderato. "L'ordine di ripresa dei lavoro è stato accolto con
serenità, unici "disturbatori" gli anarchici."
14 giugno 1914 "Lo sciopero nei nostri paesi"
Qui si nega in modo quasi comico la responsabilità dell'incendio del
ponte di Villa Pianta e della parigina di Voltana: "Il ponte si
incendiò per combustione spontanea dovuta alla fermentazione del
legname, le fiamme propagandosi poi, per un malaugurato caso, alla
villetta Ortolani e all'Oratorio della Pastorella".
21 giugno 1914 "Uno sguardo alla
situazione" A Lugo Socialisti e Repubblicani non si
accordano per le elezioni e le perdono.
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"La Vedetta"
[Lugo] 14 giugno 1914 "Lo sciopero generale e i suoi
insegnamenti". L'organo dei repubblicani del lughese si scagliò
contro il tradimento della riformista CGDL
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"La
Libertà" bisettimanale repubblicano ravennate 13 giugno
1914 "La protesta" Striminzita cronaca dei fatti di
ravenna definiti una prova della "magnifica virtù del
popolo romagnolo vibrante di indignazione". Pubblicazione del
comunicato della CGDL della cessazione dello sciopero: "...
Lo scopo per cui ci eravamo mossi è raggiunto; raggiunto non è invece lo
scopo ideale che inspira (sic) tutto il nostro
movimento. Un comitato unitario rappresentante tutte le forze sovversive
organizzerà e svilupperà le nostre azione avvenire. Ora torniamo tutti
al lavoro, alle case, lieti del dovere compiuto, orgogliosi della minaccia
che ci arde nel cuore. Dalla mezzanotte d'oggi - anche per disposizione
delle organizzazioni centrali solo stasera ricevute - lo sciopero è
sospeso!"
24 giugno 1914 "Un giro dell'on. Mazzolani" in
cui attribuisce alla crisi economica le cause della rivolta.
20-27 giugno 1914 "La settimana rossa di un
deputato" di Giovanni Battista Pirolini.
11 luglio 1914 "Le malinconie del poeta".
Risposta all'articolo di Beltramelli sul Corriere di Romagna dell'8-9
luglio.
18 luglio 1914 "Gli arresti di Fusignano".
L'organo dei repubblicani di Ravenna scriveva dell'"incredibile
provocazione" e dava notizia del pronto arrivo a Fusignano
dell'on. Mazzolani, intenzionato a far chiarezza su quanto avvenuto.
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"La
Romagna Socialista" bisettimanale socialista della
Federazione di Ravenna 14 giugno 1914 "La cronaca del
movimento" si augurava che "una dimostrazione
così generale e così spontaneamente popolare servisse da monito alla
borghesia reazionaria"
17 giugno 1914 "Gli agrari nazionalisti alla riscossa
contro... Nullo Baldini" "Gli on. Morgari e Modigliani a
Ravenna" "Le impressioni dell'on. Oddino Morgari sui fatti di
Romagna"
"A proposito di un'intervista" Baldini smentisce le
interpretazioni dei giornalisti del "Carlino" relative
all'intervista rilasciata.
21 giugno 1914 "Incomincia la reazione?" Non
vorremmo che le vendette che non si sono potute consumare attraverso
l'autorità politica siano deferite all'autorità giudiziaria. Così
scriveva l'otgano della Federazione Socialista Ravennate: "Non
vorremmo che l'autorità politica stesse recitando la commedia liberale
ed antireazionaria per lasciare che più facilmente possa soddisfare le
voglie reazionarie l'autorità giudiziaria"
23-24 giugno 1914 "La vittoria costituzionale a Lugo"
Fu designato sindaco il cosidetto conte Carlo Manzoni, quello che era
stato derubato del grano. Lugo fu uno dei pochi comuni dove vinse la
destra, perché socialisti e repubblicani continuarono a polemizzare
duramente tra loro.
15 luglio
1914 "Chi ci salverà dai letterati? Ad Antonio Beltramelli,
poeta" di UNO DEI TANTI, in risposta all'articolo di
Beltramelli sul Corriere di Romagna dell'8-9 luglio.
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"La
Voce Mazziniana" [Ravenna] 21 giugno 1914 organo del
Partito Mazziniano intransigente di Ravenna ""Un comizio di
oltre 20.000 persone. Completa fraternità. Evviva la Repubblica!"
per la quale lo spettacolo offerto dalla città ribelle era stato "superbo,
commovente, indimenticabile"
26 luglio 1914 "Da Fusignano. La
reazione trionfa"
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"Il Socialista"
[Faenza] 14 giugno 1914 "Nella nostra città":
si minimizza alcuni incidenti avvenuti a Faenza. "Dalli al
socialista": si denuncia l'eccesso di turbamento che i cattolici
avevano avuto da quei fatti.
18 giugno 1914 "L'albero della Libertà" di Redento
in cui si condanna la distruzione incomprensibile del Municipio di
Alfonsine "Ciò che non è spiegabile è la distruzione del Comune,
l'incendio che flagella la casa di tutti... Il Comune, qualunque sia
l'evoluzione sociale e politica delle leggi, oggi può essere
amministrato dalla riva opposta, domani può essere consegnato alla riva
nostra"
30 luglio 1914 "Alfonsine!". Così si
legge nell'articolo:"Onore ad Alfonsine proletaria e
socialista"
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"Il Piccolo"
[Faenza] 14 giugno 1914 "La cronaca cittadina" dove si
racconta dei fatti di Faenza con ironia e sarcasmo "avevano
imposto la chiusura degli spacci e tabacchi, caffe ed osterie,... almeno
dalla parte davanti" - Nelle ore pomeridiane giungeva a
Faenza la nota anarchica Maria Rygier a diffondere sempre più, col
profumo e il fascino femminile che emanano la dalla sua persona, il
verbo antimonarchico" ( Tutto si poteva dire della famosa
agitatrice fuorché fosse una donna particolarmente attraente ndr)
21 giugno 1914 "Echi dello sciopero generale"
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"Il
Risveglio" Organo dei cattolici
ravennati
17 luglio 1914
"Per le nostre chiese incendiate. La voce di un
angelo". La stampa "bianca" tende a non riversare sul
popolo la responsabilità maggiore dei fatti e misfatti della settimana
rossa, lo considera ignorante e ingenuo, in "balia di pochi
demagoghi" che erano "i signori della Romagna Socialista
e della Libertà". (Intendendo socialisti e repubblicani coi
rispettivi giornali locali)
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L'"Avanti"
23 dicembre 1912
:"La lettera del soldato milanese Antonio Moroni, classe 1892, in
forza al 40° reggimento fanteria di stanza a Napoli". La lettera
era un'accorata descrizione del durissimo trattamento al quale egli era
sottoposto dai superiori a causa del suo credo politico (era schedato
come anarchico). Per quella lettera il Moroni fu incriminato per
"diffamazione dell'autorità militare e del regio esercito".
10 giugno 1914 Mussolini scrive sull'Avanti che dirige "Proletari
d'Italia! Accogliete il nostro grido: W lo sciopero generale. Nelle città
e nelle campagne verrà su spontanea la risposta alla provocazione. Noi
non precorriamo gli avvenimenti, né ci sentiamo autorizzati a tracciarne
il corso, ma certamente quali questi possano essere, noi avremo il dovere
di secondarli e di fiancheggiarli.
Speriamo
che con la loro azione i lavoratori italiani sappiano dire che è
veramente l'ora di farla finita"
11 giugno 1914 [Milano]: Benito Mussolini scriveva sull'Avanti
di cui era direttore:
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12 giugno 1914 [Milano]: "Il comizio di ieri all'Arena".
Qui c'è l'accusa di fellonia lanciata da Mussolini ai capi confederali
durante il comizio milanese dell'11 giugno.
La
direzione del Partito Socialista che era in mano ai rivoluzionari, tra i
quali Mussolini, scarica sui riformisti della CGL la colpa della
cessazione dello sciopero.
Sull'Avanti! scrive Mussolini: "La
Confederazione del Lavoro, nel far cessare lo sciopero, ha tradito il
movimento rivoluzionario".
9 luglio 1914 C'è una vignetta di Giuseppe Scalarini,
raffigurante il tipico nazionalista, un ometto ridicolo agghindato alla
"marmittona", che si aggirava circospetto, lucerna alla mano,
per un'immaginaria campagna romagnola.
-
Il
Corriere della Sera
[ripubblicato nella Domenica del Corriere del
7 giugno 1964 (da verificare che non sia il 6 aprile 1966)]
dalla cronaca dei lavori alla Camera pubblicata il 10 6
1914
-
"Il
Resto del Carlino" [Bologna]
17 giugno 1914 "Le impressione dell'on. Vinai sui moti di
Romagna" dove il Vinai accusa di vero e proprio complotto
politico rivoluzionario.
"L'inchiesta del "Resto del Carlino" sui fatti di
Romagna. Nostra intervista con Nullo Baldini e cogli onorevoli Morgari e
Modigliani"
22 giugno 1914 "I misteri di Alfonsine" di Pio
Gardenghi dove si insinua che il mandante del rogo sia il sindaco
Garavini allo scopo di cancellare le malversazioni della giunta
"Rossa"
15 luglio 1914 "Movimentati arresti a
Fusignano
-
"Il giornale del
mattino"
[Bologna]
12 giugno 1914 Rievoca l'arresto di un generale e sei ufficiali a
Villa Savio a cura dei giornalisti Rino Alessi e Pietro Mazzuccato
14 giugno 1914 "Cronaca degli
avvenimenti di Alfonsine" "La
verità sullo svolgimento dei moti di Romagna". Un buon
resoconto dei fatti di Alfonsine scritto dai due inviati del giornale:
Rino Alessi e Pietro Mazzucato. "Baldini e Pirolini smentiscono
Salandra"
15 giugno 1914 "I
moti di Ravenna. Nullo Baldini e l'Agraria" dove si accennava
all'opera mestatrice degli "agrari nazionalisti". Replica
del presidente dell'Agraria Ugo Errani che invitava Baldini a fornire le
prove delle sue affermazioni "affinché la sua denuncia non
dovesse essere qualificata un'ignobile insinuazione"
16 giugno 1914 "I primi processi a Ravenna.
Minorenni condannati per lancio di sassi". Tra le pene inflitte
dai giudici di Ravenna, spiccava quella a 22 giorni di reclusione per il
piccolo Giovanni Vinieri, di anni dieci, reo di lancio di pietre nel
corso degli scontri di Piazza Vittorio Emanuele.
17 giugno 1914 "Così parla il popolo di Romagna. Gli
abitanti di Savio al gen. Agliardi" Questo giornale ospitava
una lettera degli abitanti di Villa Savio ad Agliardi "La nostra
- si giustificavano (in un tentativo un po' maldestro di minimizzare e
schivare prevedibili conseguenze giudiziarie su di loro) "i
rapitori" del generale - fu opera di difesa e non di offesa: temevamo
per i nostri fratelli e per noi, ecco il perché dell'amichevole e bonario
sequestro.. Se avessimo soltanto potuto sospettare che tale pericolo non
esisteva, saremmo stati orgogliosi di facilitarle il libero transito per
la nostra Villa. Avemmo torto di non crederle, mentre la sua bonarietà e
franchezza ce ne dovevano fare persuasi"
19 giugno 1914
"La macabra immaginazione dell'illustre
deputato Vinai" "Bisogna credere - insinuava il
giornale di Bruno Alessi - che l'onorevole Vinai, prima di giungere a
Ravenna si sia fermato presso tutti i suoi omonimi, altrimenti la sua
descrizione di Ravenna, Mezzano, Alfonsine, Villanova, lascerebbe molto
a dubitare sulla sua buona fede".
20 giugno 1914 "Dagli incendi di Alfonsine alla
"resa" della Casa del Popolo".
"Il Giornale del
Mattino" prese le difese del Sindaco Garavini e non esitò ad attribuire
agli agrari, ad Alfonsine "particolarmente radicali" e animati
da desiderio di rivalsa nei confronti della benemerita amministrazione
socialista, la paternità di quell'atto sconsiderato.
"Anche il prefetto esclude il complotto" .
"Cosa dice l'on. Mazzolani" di Nino Battistone in cui si
sostiene le cause economiche della rivolta e non
politiche-rivoluzionarie.
"Un sobillatore: la miseria!"
di Dario Guzzini. Qui si pubblica uno studio di Guzzini
direttore dell'Ufficio agricolo della Federazione delle cooperative dove
illustrava la grave situazione economica dell'area a nord-ovest di
Ravenna, compresa tra Alfonsine, Voltana, Conselice e Lavezzola, ossia
quella dove si erano avuti i casi principali di assalto alla proprietà.
15 luglio 1914
"I saturnali della reazione in Romagna" dove si
denuncia la reazione imperante.
22 luglio 1914 "Le
elezioni ad Alfonsine
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"L'Avvenire
d'Italia" [Bologna]
13 giugno 1914. "Le tre
giornate di Ravenna" Già murriano, era organo di punta della
cosidetta corrente clerico-moderata, propugnante l'alleanza di tutte le
forze conservatrici, laiche e cattoliche, in funzione antisovversiva.
Vicino all'ala cattolica del movimento nazionalista facente capo a Luigi
Federzoni, poi in primo piano nella campagna interventista, nel
dopoguerra avrebba apertamente spalleggiato Mussolini, caldeggiando la
confluenza della destra popolare nel fascismo. Nelle sue pagine si
scopre come l'opinione pubblica d'ordine, nient'affatto minoritaria,
recepì gli eventi della settimana rossa.
"Volavano le bottiglie da gazzosa, i sassi, le pietre e persino
le ciabatte delle donne che erano venute... per fare la
rivoluzione".
14 giugno 1914 "La vera uguaglianza" Raccontando
i fatti di Voltana "A maggior sacrilegio, hanno fatto una
catasta coi banchi e gli arredi; vi hanno posto sopra le immagini ed
hanno bruciato tutto"
"L'opera della truppa" Sui fatti di Lavezzola: "Il
capostazione fu bastonato e ferito, i bagagli dei viaggiatori
sequestrati e tenuti alla Camera del lavoro"
"Sui tragici fatti di Alfonsine". Descrizione di fatti
avvenuti ad Alfonsine, dove il sindaco Garavini viene definito
"anarcoide".
16 giugno 1914 "Da
Ravenna. Fra Nullo Baldini e l'Agraria" A nome del gruppo
nazionalista di Ravenna, Giuseppe Frignani, il futuro ras del fascismo
ravennate, e Gabriele Piergiovanni si recarono da Baldini per
richiederne formali spiegazioni.
18 giugno 1914 "Un'inchiesta dell'on. Vinai nel Ravennate.
Le prove del supposto "concerto criminoso"" Il
Vinai o Vinaj era deputato della XXIV Legislatura, avvocato, eletto nel
collegio di Mondovì fu incaricato di fare un'inchiesta sui fatti di
Ravenna per conto di "Patria e progresso" l'associazione
ravennate conservatrice.
23 giugno 1914 "Dopo la vittoria socialista a Fusignano"
. L'autore dell'articolo si rammarica della sconfitta delle
destre.
23 giugno 1914 "Dopo
la disfatta repubblicana. L'unione coi socialisti". Qui si
parla di Lugo e di come poi i repubblicani si pentirono di come avevano
gestito le elezioni.
10 luglio 1914 "Funzione espiatoria".
13 luglio 1914 "Da
Alfonsine. Per un'opera di doverosa riparazione"
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"L'Idea
Nazionale" 3 luglio 1914
"Echi della settimana rossa. Né Dio, né padrone!" di
Antonio Beltramelli. "Il Comitato Centrale"
Antonio Beltramelli, romanziere forlivese di una certa fama,
collaboratore di vari periodici regionali ("La Romagna",
"Il Plaustro", e successivamente "La Pié"), era un
convinto nazionalista. Volontario in Libia e nella prima guerra
mondiale, avrebbe poi aderito entusiasticamente al fascismo, scrivendo
tra l'altro una biografia di Mussolini in chiave simbolo/regionalista ("L'uomo
nuovo", Milano, Mondadori, 1923). Aveva già scritto
"Uomini rossi", e la sua opera contribuì in modo determinante
alla creazione del mito della "Vandea rossa". Nell'articolo il
Beltramelli vede nei fatti della settimana rossa confermate le sue tesi
che i romagnoli, e i rossi, sono il risultato di un degrato morale che
ha trascinato non solo gli ignoranti, ma anche alcuni strati contadini
come i mezzadri. Sta agli uomini d'ordine farsi carico di rieducare ai
valori più alti quelle sciagurate popolazioni.
24 luglio 1914 "La commissione
d'inchiesta per i fatti di Romagna" Il periodico dei
nazionalisti annuncia che l'ANI, il loro partito ha deciso di indagare
sui fatti di Romagna con una propria commissione ad hoc.
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"L'Avvenire
anarchico" [Pisa] 19 giugno 1914 Periodico
anarchico nazionale, pubblicato in Toscana riservò molto spazio ai
"casi" di Romagna.
3 luglio 1914 "Romagna nova" versi in rima di
Eliseo Montagna sull'Albero della Libertà piantato a Fusignano.
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"Il
Libertario" [La Spezia], 18 giugno 1914 "Sciopero
generale in Italia" Avaro di notizie riguardo la sommossa, il
foglio anarchico ligure non mancava tuttavia di dare risalto
all'episodio della tonaca del parroco di Mezzano, bruciata in piazza.
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"L'Internazionale"
[Parma edizione nazionale] Organo dei sindacalisti
rivoluzionari 20 giugno 1914 "L'anima
romagnola" .Si accenna all'azione repressiva contro i
responsabili della settimana rossa di Fusignano.
25 luglio 1914 "Contro la reazione in
Romagna"
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