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La "Settimana rossa" "La Pavona" e "I giorni rossi" |
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Un
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"con i loro gesti, anche strampalati, le loro vicende, anche bizzarre, ci raffigurano non tanto l'eterna dura lotta per la vita, quanto l'incessante amore per la vita."
NERINO
ROSSI è nato nel 1925 a Castenaso, nel bolognese. Giornalista radiofonico da molti anni,
come narratore ha pubblicato: La neve nel bicchiere (Marsilio, 1977), Melanzio
(Rusconi, 1980), La signora della Gaiana
(Bompiani, 1982), Il ballo di Mara (Camunia, 1985), La voce nel
pozzo (Marsilio, 1990). La neve
nel bicchiere è stato uno sceneggiato televisivo di
grande successo.
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La Pavona Prima edizione 1992 Marsilio Editori Venezia Autore: Nerino Rossi La recensione del libro è di Florestano Vancini Che
cos'è una rivolta? Per i personaggi di questo romanzo è una festa. Anzi, una festa che si crede permanente perché nasce dal sogno di cambiare le regole del mondo. Per Hemingway e i suoi amici negli anni di Parigi la vita era una «festa mobile». Ed anche quella era una rivolta, ma non per cambiare le regole del mondo, se mai per consumarsi dentro quelle regole che venivano infrante per gioco esistenziale. Ma le rivolte, come
i sogni, durano poco. Quella che ci racconta Nerino Rossi dura una settimana scarsa. Sarà chiamata «la settimana rossa»: un incendio che investe la Romagna e le Marche, con focolai in tutta Italia e che subito si spegne per naturale esaurimento. O forse perché ben altro incendio, che nessuno potrà vivere come una festa, sta per appiccarsi all'Europa intera. Ma là, in quel minuscolo villaggio, estremo lembo di Romagna verso il Delta del Po, Gelso detto il Rosso e Ines detta la Pavona, i loro amici e anche i loro nemici, il sogno l'hanno vissuto. E noi con loro. Con loro, piccoli grandi personaggi ai margini ma non fuori dalla storia. I
«vinti» di verghiana memoria sono lontani, geograficamente e culturalmente.
Dentro un racconto teso e scanzonato, appassionato e divertito, che ignora
la retorica populista e la compassione lacrimevole, quei personaggi noi li
ameremo perché con i loro gesti, anche strampalati, le loro vicende,
anche bizzarre, ci raffigurano non tanto l'eterna dura lotta
per la vita, quanto l'incessante amore per la vita. (Florestano Vancini) |
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Essere giovani nella Ravenna del 1914: i pignaroli, i ciclisti rossi, l'amore e le speranze che furono alla base della "settimana rossa" Tino dalla Valle è nato a Ravenna, giornalista e dirigente industriale. Collabora a quotidiani e periodici. Come fotografo ha collaborato a Il Mondo di Pannunzio. Per
la BP italiana ha curato la produzione del film Giuseppina, del
regista James Hill che vinse il Premio Oscar 1961 per il
cortometraggio.
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Prima
edizione 1989 Maggioli Editore (Rimini) La
storia come un romanzo. Ma una storia vissuta dal "basso" e non
dai documenti ufficiali. Sono questi i temi de I giorni rossi che racconta le premesse e lo sviluppo di una sommossa del giugno 1914 (la Settimana Rossa), che in Romagna parve travolgere lo Stato.
una
Macondo suburbana che vive ai margini della città e che trova respiro
nella presenza delle grandi pinete di San Vitale e di Classe. Tutto un mondo mai studiato e pochissimo conosciuto si impone qui all'attenzione del lettore raccontando una fetta della storia d'Italia che gli italiani non conoscono. Ed i personaggi del libro, uomini e donne semplici, ma dalle idee chiare e precise, sono i protagonisti di un'Italia troppo spesso sommersa, ma non per questo meno vera e importante dell'Italia ufficiale. |
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