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Intervento
del sindaco di Alfonsine torna alla pagina iniziale della Settimana Rossa di Alfonsine |
Un
libro sulla Settimana Rossa alfonsinese |
Verbale
della Giunta Comunale di Alfonsine a
commento degli avvenimenti dei giorni della rivolta ad Alfonsine Il
Sindaco Camillo Garavini: “Con
l’animo ancora sotto la triste impressione degli eccessi cui si diè in
questi giorni il nostro popolo, vi ho adunati d’urgenza per intenderci
su tutti quei provvedimenti da adottare perché la vita pubblica ed
amministrativa paralizzata per un momento non abbi ad arrestarsi oltre.
È a voi noto come per protesta contro gli eccidi di Ancona, dalla
Confederazione del Lavoro, dalla direzione del Partito Socialista, fosse
stato proclamato lo sciopero generale per giovedì lì corrente, e tutto
faceva sperare che tale proposta si fosse svolta in modo dignitoso, sereno
e civile. Ma Alfonsine doveva dare il triste spettacolo di lasciarsi
andare ad eccessi inqualificabili e che subito stigmatizzammo senza poter
intervenire a porre un freno, giacché la folla non sentiva più la parola
suadente, non sentiva più la voce del dovere, inculcato dai buoni. Come
avviene in simili casi, il malvagio aveva preso il sopravvento ed
insieme a questo non mancarono nemici giurati all'Amministrazione attuale
a ricorrere a mezzi estremi ed assistemmo impotenti alla distruzione della
Chiesa, della Pretura, del nostro Palazzo Comunale, alle interruzioni
delle comunicazioni telegrafiche, telefoniche e ferroviarie. In
assenza del Delegato e della forza pubblica che si erano volontariamente
bloccati in caserrna, ogni nostro tentativo riusciva vano e fummo financo
minacciati per aver biasimato gli atti vandalici ed inconsulti che la
folla commetteva. E il
nostro Palazzo Comunale colpito nel suo cuore (l'Archivio e la segreteria)
ardeva, senza poter ottenere aiuto da noi per mancandza di pompe, che
d'altra
parte i più rivoltosi non ci avrebbero lasciato adoperare, anche se
fossero venute da Ravenna, ove invano facemmo appello, giacché a Porta S.
Biagio l'Autorità Militare non consentì che il nostro emissario
entrasse; insieme al nostro Segretario Avv. Samarelli con suo figlio
Pasquale, il Capo Ufficio Massaroli, il Rag. Melandri ed altri pochi
cittadini riuscimmo attraverso le fiamme a strappare al fuoco tutti gli
atti dello Stato Civile e parte dell'Ufficio di Ragioneria; si potè poi
salvare interamente l'esattoria comunale, la posta, il telegrafo. A questi
vada il plauso dell'Amministrazione! Abbiamo
constatato la distruzione di tanti atti, di tanti documenti e, diciamolo
pure, di tante nostre fatiche di due anni di amministrazione ed appena
ottenemmo ristabilito l'ordine pubblico pensammo ad installare un ufficio
provvisorio nei locali delle Scuole Elementari dove oggi vi ho
convocati...” torna alla pagina iniziale della Settimana Rossa di Alfonsine |
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