Testimonianza di Guido Fabbri 
(tratta da "I miei novant'anni" -p.27)

Racconta un testimone di quei giorni, Guido Fabbri che allora aveva dodici anni: 

"Erano tempi burrascosi, la folla eccitata composta da socialisti, repubblicani e anarchici metteva a subbuglio la città". La gente urlava: "Abbasso i preti, evviva la repubblica popolare".

Il parroco del Suffragio puntellò i portoni d’entrata della chiesa per timore di un’invasione. Quella folla aveva "appiccato il fuoco alla porticina del Duomo, al tempietto di Sant’Antonio, alla Cancelleria vescovile, alla porta della chiesa dei Servi", e aveva "attaccato gli uffici del dazio bruciando i registri". Nel negozio dell’armaiolo Fava, erano state asportate armi. Altri pubblici esercizi furono presi d’assalto. C’era il terrore, e la gente non usciva di casa. ["I miei novant’anni", p. 27]

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