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Alfonsine

 

| Ricerche sull'anima di Alfonsine

Un ex essiccatoio di tabacco situato 
a qualche chilometro da Alfonsine

Questo sito è ideato e gestito interamente da Luciano Lucci

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La ricerca delle tracce lasciate dall’archeologia industriale nella campagna romagnola consente talvolta di scoprire suggestivi e sperduti angoli di paesaggio rurale.

 

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A cura di Luciano Lucci con l'utilizzo pressoché totale di uno scritto di Ilaria Piazza, pubblicato sul numero di ottobre 2011 dal periodico “Gagarin”.

L’edificio si trova in un antico fondo chiamato Pratolungo, che nel corso della prima metà del secolo scorso ha subìto diversi passaggi di proprietà, appartenendo tra il 1920 ed il 1931 anche alla Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna

La vasta tenuta dà ancora oggi il nome alla strada, affiancata da uno scolo delle acque, rispetto ai quali il fabbricato si dispone ortogonalmente.

 

All’esterno l’edificio appare come un unico e ampio volume allungato in mattoni faccia – vista, suddiviso al suo interno in tre ambienti a tutta altezza e a pianta quadrata, tra loro comunicanti. Questa suddivisione degli spazi trova riscontro nella facciata principale, in cui ogni vano presenta un proprio ingresso archeggiato, sovrastato da tre finestre di piccole dimensioni. 

    Nel fronte retrostante prevale, invece, l’aspetto compatto della superficie muraria, con la sola sequenza serrata delle alte aperture superiori. Mentre la copertura a due spioventi, ancora visibile nelle immagini di una decina di anni fa, è andata quasi totalmente distrutta. 

    Per quanto riguarda la tipologia edilizia, l’opificio è stato posto in relazione con altre strutture destinate alla lavorazione del tabacco, di cui due a Conselice, venendo a costituire una sorta di linguaggio comune, che si differenzia da quello impiegato per i grandi stabilimenti di Castiglione di Ravenna e di Savio di Cervia, risalenti agli inizi degli anni Trenta.

Un'altra ipotesi si trova sul libro di Marino Marini e Aurora Bedeschi ""Guida storica alla casa di Vincenzo Monti"

 

La semplicità degli elementi costruttivi conferisce all’edificio un carattere sobrio ed elegante che ben s’inserisce nell’ordinata campagna della bassa Romagna. 

Allo stesso modo l’aspetto cromatico contribuisce a creare un forte senso di armonia con l’ambiente circostante, dove i mattoni scoloriti dal sole sembrano richiamarsi alle tonalità della terra arata dei campi.

Lo stato di degrado avanzato in cui versa attualmente il complesso mette gravemente a rischio una testimonianza riconducibile non solo al passato industriale ma anche alla qualità paesaggistica del nostro territorio.

 

Libri su Alfonsine (scritti da alfonsinesi)
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(scritto da Luciano Lucci)

Un libro sulla Settimana rossa alfonsinese

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(scritto da Tonino Pagani)

Un libro su Alfonsine: "E café d'Cai"

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Un libro su Fetonte un giovane semidio caduto sulle 'terre alfonsine'

Archivio dei "Quaderni Alfonsinesi"
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