Là
dove c’era
la Casa
del Fascio
di Luciano Lucci
Quando
dal 1874
la Piazza Monti
ebbe la sua forma definitiva di fianco al Municipio c'era una piazzetta
con alberelli, su cui davano botteghe e uffici.
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Nel
1928 un gruppo di gerarchi fascisti alfonsinesi, Monti Mario, Vecchi
Luigi, Camanzi Antonio, Dradi Fedele, a nome dell'associazione fascista
OND (Opera Nazionale Dopolavoro creata nel 1925 dal regime fascista col
compito di occuparsi del tempo libero dei lavoratori) fece richiesta
al podestà Scapinelli di utilizzo dell'area di fianco al municipio
per costruirvi un edificio denominato "Casa del Fascio"
.
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Così si presentava il lato ovest di piazza Monti
dal 1929 al 1945: da sinistra
la Casa
del Fascio, poi il municipio e le due palazzine con dietro il foro annonario
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Nel
1929 l
'opera era già compiuta. Il costo di tale opera fu poi rimborsato ai
suddetti intestatari nel 1935, con l'acquisto da parte del Comune della
Casa del Fascio per 500.000 lire.
Nella
Casa del Fascio al primo piano c'era un salone per balli e riunioni e una
sala col gioco del biliardo, con gli uffici del Partito Fascista.
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Il Fascio Femminile di Alfonsine in una rara foto
all’interno della Casa del Fascio: si notano al centro in basso la maestra
Savioli Fiduciaria del Fascio, poi Imelde Poletti alla sinistra ed Emma d’
la Tangana
alla destra, segue Dalma Pasini. Sopra da destra Ida Lanconelli...
Al pian
terreno, alla destra del portone d'ingresso, c'era il salone da barbiere
dei fratelli Scudellari. Al centro il portone di ingresso. Tra laCasa del
fascio e il Municipio si spostò in quegli anni l'edicola Pagani-Lolli,
come si può notare nella foto sopra, e in quella sotto.
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Alla sinistra c'era il Caffé dla Beatriz,
Beatrice Borchi, zia di Tereo (Terio) e Luigi (Gigino) Minarelli, due
fratelli con cui gestiva il caffé. Nel dopoguerra i fratelli Minarelli
costruirono e gestirono il bar Minarelli fino ai primi anni '60 (oggi caffé
del Corso).
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da
sinistra: Dott. Pasini, Giuseppe Argelli (Scussén), guardia municipale,
Corrado Santoni in primo piano, poi Marcello Mariani, il podestà, davanti alla
colonna Fausto Vecchi. la donna non è stata riconosciuta, né l'uomo dietro. Da
destra: Aurelio Tarroni segretario del PNF, dott. Stella, farmacista, poi
più dietro Ugo Focaccia.
L’assalto
alla Casa del Fascio
Il 26 luglio del 1943 con
la caduta del governo Mussolini molti cittadini alfonsinesi manifestarono la
loro gioia dando l'assalto alla Casa del Fascio.
(clicca
qui per saperne di più sull'assalto alla Casa del Fascio)
Piazza
Monti e la Casa del Fascio
distrutte dalla guerra
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Quando i
tedeschi decisero di radere al suolo anche tutto il vecchio centro alla destra
del fiume Senio non risparmiarono certo
la Casa
del Fascio, e con lei tutta la piazza Monti.
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Al
centro le macerie della Casa del Fascio e del palazzo Lugaresi di Antonio
Camanzi.
Si noti la fontanella con la donna a prendere l'acqua
Dalla
Casa del Fascio
alla Sezione PCI
Come si vede dalla foto, dopo la
fine della guerra, molti volontari andarono a recuperare i mattoni della Casa
del Fascio per costruire nel paese nuovo la sede del Partito Comunista Italiano.
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Dal
dopoguerra ad oggi
Negli anni '60 il Comune di
Alfonsine decise di costruire una nuova sede per gli scolari delle elementari di
destra Senio e utilizzo lo spazio vuoto dell’ex-Casa del Fascio ereditato dal
regime fascista. Negli anni '70 qui furono poste le classi di scuola media a
tempo pieno, attesa della costruzione della nuova scuola in via Murri.
Oggi 2022 là
dove un tempo c'era
la Casa
del fascio c'è la sede della Polizia Municipale, dell'AVIS e delle
Associazioni di Volontariato alfonsinese.
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