La famiglia
Bagnara abitava nella casa natale di Vincenzo Monti, che aveva acquistato
da un nipote del Monti, Giovanni Monti,
che dopo essersi allontanato dalla Romagna,
la vendette nel 1822 al sig. Cassiano Bagnara, e che fu poi ereditata dal
figlio Giovanni sposato con Lucia Garavini.
La notte
della tragedia il figlio
di Giovanni, Cassiano Bagnara, fu
bloccato sull'uscio di casa per farsi consegnare i trenta scudi vinti alla
tombola di S. Pietro in laguna, a Faenza.
“Nella sera
dalli 20 novembre dello stesso anno (1862) fu assalito Cassiano Bagnara e
quel tentativo se non raggiunse l'effetto voluto dai grassatori, la
depredazione di somma ingente, ebbe gravissime funeste conseguenze,
portando
nella famiglia di Giovanni Bagnara il lutto della perdita del figlio
Cassiano, e di un servitore fedele Gian Maria Marabini.
Lapide
posta a sinistra dell’ingresso principale nella chiesa cimiteriale
di Alfonsine che ricorda la famiglia Bagnara
(Un
click o tocco sulla foto per vederla ingrandita)
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(Tratto dal Supplemento
a "Le Ultime Notizie", Corte d'Assise di Ravenna - Rendiconto
della causa promossa dal Pubblico Ministero per associazione di malfattori
in Alfonsine - 1866).
"Sulle ore 8 di
quella sera Cassiano Bagnara in vicinanza della sua casa venne aggredito
da due sconosciuti che gli appuntarono contro i loro fucili e gli chiesero
il denaro. Disse Cassiano che si prendessero quello che aveva, ma gli
risposero che ci volevano migliaia di scudi. Cassiano più spaventato
soggiunse che seco lui entrassero in casa, che suo padre avrebbe dato
tutto il denaro che possedeva. Fu spinto da quei due ribaldi verso la
porta. Fu obbligato di battere ad una finestra e di farsi da essa
consegnare il denaro. La famiglia inconsapevole dell'insidia spedì il
servitore Gian Maria Marabini ad aprirgli la porta, ma tosto uno dei
malfattori dipartitosi dall'assalto, l’investì col fucile, ed
impegnatosi seco lui in breve lotta venne l’infelice Marabini fatto
segno di una esplosione nel petto, per la quale immerso nel proprio sangue
cadeva al suolo, e dopo brevi ore aveva spenta la vita. Cassiano Bagnara
lasciato per un istante da entrambi gli assalitori cercava scampo nella
fuga, ma era egli pure colpito dai proiettili di una seconda esplosione
nel braccio destro sì gravemente che dopo due giorni non ostante i
soccorsi dell'arte salutare, cadeva estinto. I grassatori allora per
l'allarme della famiglia e dei vicini si allontanarono dalla casa Bagnara,
nella quale avevano lasciato traccie sì sanguinose e funeste
dell'infruttuoso tentativo della loro cupida nequizia”.
Gli atti di morte
stilati dal Parroco per il domestico dei Bagnara e per Cassiano sono
questi: in data 20 novembre 1862 «Joannes Maria quondam Dominici
Marabini,
conditione famulus, proditorie a latronibus graviter vulneratus obivit
aetatis suae an: 48…». (Giovanni Maria del fu Domenico Marabini, di
condizione servitore, proditoriamente da ladroni gravemente ferito, morì
all'età di anni 48)
In data 20
novembre 1862 «Cassianus viv: Joannis Bagnara et Luciae Garavini...
praediciti Marabini vulneratus ipse paritar ut sopra...». `' (Cassiano
del vivente Giovanni Bagnara e di Lucia Garavini... come il predetto
Marabini ferito egli egualmente come sopra).
il Dottor Cassiano
Meruzzi |
Ora quel luogo è
oggi detto“Casa Monti”, ed è adibito a parco. La casa infatti appartiene al Comune di Alfonsine a seguito
della donazione del Dott. Cassiano Meruzzi, noto e simpatico medico
condotto ad Alfonsine nei primi del '900, cugino dello sfortunato Cassiano
Bagnara, dalla cui famiglia aveva poi ereditato il tutto. |
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Questo
pilastrino si trova nel cortile di una casa vicina a Casa Monti, fu
posto dove era stato colpito a morte il servitore della famiglia che
abitava nella casa natale di Vincenzo Monti al Passetto.
Il
capitello fu depredato dell’immagine della Madonna. Era di
terracotta, fu rubata il primo aprile 1981. Fu rifatta una copia che è
quella attualmente presente (2020). |
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