Alfonsine
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L'origine del fascismo e dell'antifascismo ad Alfonsine
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Il biennio rosso in Italia: dalla nascita dei 'Fasci italiani di combattimento' alle 'Guardie Rosse'
... e ad Alfonsine?
Di fascisti ancora neanche l'ombra
Scontri tra socialisti e repubblicani per la gestione e acquisto delle terre bonificate dette 'l'Umana'
1919
Ad Alfonsine, da gennaio fino a maggio ancora scontri con feriti tra socialisti e repubblicani per la questione dell'''Umana'.
24 ottobre elezioni amministrative. Ad Alfonsine: netta vittoria dei socialisti.
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Nel bolognese e nel ferrarese vittoria dei socialisti, ma vari scontri tra guardie rosse e squadristi fascisti, col supporto degli agrari, in pochi mesi ribaltarono della situazione.
Due anni dopo anche a Ravenna ed Alfonsine.
Il 21 gennaio 1921 venne fondato il Partito Comunista
Il 15 maggio: elezioni politiche. Ad Alfonsine si costituì una sezione comunista e una sezione del fascio.
Le elezioni politiche generali ad Alfonsine.
Nel settembre del 1921, Italo Balbo, ras dei fascisti di Ferrara, fece il primo esperimento della Marcia su Ravenna
Romildo Sasdelli
8 Gennaio 1922: nacque il PNF a Ravenna
Il 26 febbraio 1922 si dimise il governo nazionale Scontri e pestaggi in tutta Italia e anche in Romagna.
23-26 luglio a Ravenna: scontri con morti tra fascisti, repubblicani e Guardie Regie.
Agosto ad Alfonsine si formò la prima sezione del PNF.
Agosto ad Alfonsine si dimise la giunta comunale
28 ottobre: la Marcia su Roma.
Ad Alfonsine tra sera del 29 e la mattina del 30 ottobre del 1922: due morti Giuseppe Baldini (fascista) e Peo Bertoni (repubblicano)
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1922
Alberto Alberani
Il 4 gennaio 1923 la nuova giunta vincente si presentò in C.C. Alberto Alberani (sindaco).
Questo nuovo movimento aveva in sé molte anime e fin dai primi mesi tutto cominciò a deflagare. Un anno intero tra divisioni interne, scontri vari con ex-combattenti, violenze gratuite da parte di squadristi che volevano mantenere un loro ruolo di prima linea.
Alfonsine fu all’apice delle cronache nazionali, tanto da determinare l’intervento in prima persona di membri del governo, fino allo stesso Mussolini.
Mino Gessi all'epoca dei fatti
4 gennaio 1924 alle 4,30 del mattino incendio del teatro Calderoni, ‘e baracò’ 4 e 5 gennaio 1924: irruzione notturna in una casa dove credevano fosse Mino Gessi 9 febbraio 1924: picchiati dal fascista 'Scianté' alcuni giovani alla festa di S. Apollonia, che si teneva ogni anno in via Reale.
2 marzo 1924: scontro a fuoco tra i fratelli Faccani (Abele segretario del Fascio alfonsinese e Giuseppe) e Mino Gessi
2 marzo 1924: incendio del Circolo Repubblicano.
18 marzo 1924: muore all’ospedale di Bologna Abele Faccani, ferito nello scontro con Gessi.
21 marzo 1924: funerali di Abele Faccani.
6 aprile: Giornata delle elezioni politiche.
6 e 7 aprile 1924: minacce e botte per tutti, anche per Guido Errani. Risultati elettorali: stravinsero i fascisti come in tutta Italia.
10 giugno 1924 omicidio di Giacomo Matteotti. 12 settembre 1924: nuovo incendio del Circolo Repubblicano.
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Matteotti e Mussolini
Eugenio Gessi
I repubblicani in provincia di Ravenna furono bollati come il nemico pubblico n° 1 e Mossotti venne indicato come il loro portavoce.
Dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti avvenuto nel maggio 1924, il 3 gennaio 1925, Mussolini si assume la responsabilità "morale" e non materiale dell'omicidio.
All'inizio del 1925, ad Alfonsine successe qualcosa che rischiò di far precipitare la situazione, rompendo il precario equilibrio raggiunto.
Cosa rimaneva dell'antifascismo ad Alfonsine.
Dal 1925 in poi l'indicazione del PCd'I fu di creare cellule clandestine di 3-5 massimo 7 membri.
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1935
Come andò a finire per...
Eumeo Costa (comunista)
Camillo Garavini (socialista)
Ferruccio Mossotti (ex-combattente)
Guido Errani (repubblicano)